Dopo il video contro il Movimento Cinque Stelle di Sgarbi ...
Lettera a Sgarbi autore Walter Di Blasio
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Il valore dell’amicizia: una storia contro il bullismo raccontata dai numeri.
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ESAME DI STATO PER PSICOLOGI a cura di Rita Imbrescia
Un libro essenziale ed efficace per prepararsi all'Esame di Stato necessario all'esercizio della professione di Psicologo e superarlo con successo seguendo pochi e semplici passi. Comprende ben 4 Guide pratiche per costruire il proprio metodo di studio, scrivere di Psicologia Generale, discutere un caso clinico, progettare un intervento. In più è completo di temi già svolti per esercitarsi nei quesiti delle tre prove scritte e per sviluppare la capacità di inventarne nuovi in maniera creativa e originale. Ricco di suggerimenti, spunti, annotazioni personali provenienti dall'esperienza professionale in campo didattico e di progettazione.
esame di stato per psicologi (versione digitale)
esame di stato per psicologi (versione cartacea)
Biografia:
Rita Imbrescia è nata a Roma nel 1985. Si è formata come Psicologa Clinica all'Università di Padova in cui ha conseguito la Laurea Magistrale con Lode nel 2009. Nel 2015 a Firenze si è specializzata presso l'Istituto Gestalt Firenze, Scuola di Specializzazione Quadriennale in Psicoterapia diretta da Paolo Quattrini e Anna Ravenna conseguendo con il massimo dei voti il Diploma di Specializzazione in Psicoterapia della Gestalt a orientamento fenomenologico-esistenziale e l'Abilitazione all'esercizio della professione di Psicoterapeuta.
Affianca all'attività clinica privata, un impegno pluriennale nel campo della progettazione, della prevenzione e della promozione del benessere. Oltre ai testi presenti su Amazon, ha pubblicato per la Rivista Comprendre. Archive International pour l’Anthropologie et la Psychopathologie Phénoménologiques e pubblica per la Rivista INformazione. Psicoterapia, Counseling, Fenomenologia.
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Angeli e assasini in the city
autore: Gabriele Di Pietro
Introduzione
Riprendendo le dinamiche dei due giochi da tavolo “Lupus in tabula” e “Werevolf” nasce l’idea di
“Angeli & Assasini in the City” un gioco ideato da Gabriele Di Pietro
Il gioco è diviso in due parti: il giorno e la notte, in cui è possibile effettuare azioni differenti a seconda dei ruoli ricoperti dai giocatori. Gli obiettivi variano in base ai personaggi che si interpretano e quindi saranno elencati nelle rispettive descrizioni.
Svolgimento del gioco
Un narratore da ai personaggi dei foglietti con i ruoli. I ruoli rimarranno nascosti durante tutta la partita e solo il narratore nella fase conoscitiva potrà sapere tutti i ruoli per fungere da arbitro.
Durante la fase notturna tutti i cittadini vanno a dormire chiudendo gli occhi. I giocatori possono anche tamburellare con un dito per coprire eventuali rumori che farebbero altresì scoprire i ruoli nascosti.
Il narratore chiede ai ruoli principali, di volta in volta, di aprire gli occhi (assassini, saggio, medium e commissario) per avere il quadro reale delle identità. A questo punto può chiedere agli assassini di aprire gli occhi e mettersi d’accordo per uccidere il primo abitante che diventerà un angelo.
La mattina il narratore dirà che è avvenuto un omicidio indicando il malcapitato. I cittadini vivi a questo punto devono votare su chi possono essere stati gli autori del delitto. Anche in questo caso il cittadino scelto verrà ucciso e diventerà un angelo.
Dopo questo primo turno gli altri ruoli entraranno in gioco durante la notte:
-gli angeli indicano chi proteggere dagli assassini
-gli assassini indicano chi uccidere tra gli abitanti ancora vivi
-il saggio può interrogare il narratore per scoprire se un abitante è assassino oppure no
-il medium può interrogare il narratore per chiedere se un angelo è stato in vita un assassino oppure no
- il commissario può interrogare il narratore per chiedere se un cittadino ha detto la verità (sulla sua identità) oppure no.
Arriverà di nuovo giorno e se ci saranno nuovi morti; il narratore dirà: "un altro omicidio è stato commesso" oppure "un abitante è stato salvato dagli angeli". Si procederà con il nuovo voto degli abitanti per uccidere il presunto assassino e chi vuole può rivelare o fingere di essere chi non è per depistare le indagini.
Il gioco termina quando una delle tre fazioni, assassini, angeli o abitanti, raggiunge il suo obiettivo che andrò a spiegare direttamente nei ruoli.
Ruoli
Assasini: Il loro obiettivo è uccidere quasi tutti gli abitanti. Gli assassini agiscono nella fase notturna. Si mettono d’accordo e indicano al narratore chi vogliono uccidere. La persona in questione se non è protetta dagli angeli il mattino seguente muore e diventa angelo. Quando il numero degli abitanti in vita è lo stesso degli assassini il gioco termina e gli assassini vincono.
Angeli: Gli angeli sono tutti i cittadini morti. Anche loro agiscono di notte, prima degli assassini indicando la persona che vogliono proteggere quella notte. Il loro obiettivo è salvare tre volte di seguito gli abitanti dagli assassini.
Abitanti: Le azioni che possono effettuare avvengono di giorno. Cercano di capire chi sono gli assassini e votano per far uccidere quell’abitante che secondo loro potrebbe avere come identità l’assassino. Il loro obiettivo è uccidere tutti gli assassini.
Saggio: E’ un abitante speciale che durante la notte può chiedere al narratore se un cittadino è l’assassino oppure no. Vota come gli altri durante il giorno.
Medium: E’ un abitante speciale che durante la notte può chiedere al narratore se un angelo è stato un assassino oppure no. Vota come gli altri durante il giorno.
Commissario: E’ un abitante speciale che durante la notte può chiedere al narratore se un cittadino ha detto la verità sulla sua identità oppure no. Vota come gli altri durante il giorno.
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L'ARTE DI INSEGNARE
autrice: Isabella Milani
E' un libro fondamentale per chi vuole intraprendere la carriera di insegnante. Un'esperienza decennale nel campo ha permesso alla professoressa Isabella Milani di condensare ed analizzare con cura i vari aspetti della vita da docente nella scuola di oggi con le varie problematiche ad esso connesse. Vari esempi pratici e la chiarezza espositiva rendono questo libro unico nel suo genere e di facile lettura. Anche gli insegnanti esperti potranno trovare, a mio parere, utili spunti per arricchire e rispolverare il metodo con cui presentarsi in classe e rapportarsi con gli allievi della nuova generazione.
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UN RESPIRO
autore: Gabriele Di Pietro
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Il metodo
autori: Phil Stutz e Barry Michels
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La mia vita per gli amici. Vocazione e Resistenza a cura di Domenico Spina
Lettera a Sgarbi autore Walter Di Blasio
"Sgarbi
continua a infierire e sbavare sul movimento 5 stelle in particolare
su Di Maio.
Il
critico (d’arte???) ha un tale terrore di perdere il proprio
vitalizio al punto che i pentastellati diventano il suo incubo
peggiore. Per decenni codesta “prostituta parlamentare di basso
profilo” ha fatto il “leccapiedi” (e non solo) di Berlusconi
(beh non solo), per ottenere i propri privilegi ed ora rischia forse
una vecchiaia a pane e cipolla? Già; lui che ha dato tanto all’arte
ed alla cultura. In effetti l’arte e la cultura sono andate
benissimo negli ultimi 30 anni’(????). Non si preoccupi caro
professore le finanzieremo uno yacht con due escort (possibilmente
non minorenni) , qualche dipinto, ed una graziosa toilette, dove può
togliersi la maschera di Di Maio. Ah! Dimenticavo , tiri bene lo
sciaquone, poiché si potrebbe supporre che la sua pupù abbia ben
poco di artistico. Questa operazione, a noi costerebbe meno.
Lei
non si perderà nulla ; noi nemmeno. Con buona pace …."
Walter
Di Blasio
poeta
itinerante
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Il valore dell’amicizia: una storia contro il bullismo raccontata dai numeri.
Autore: Gabriele Di Pietro
Nel piccolo grande mondo dei numeri il povero Zero si sentiva una
nullità. Le altre cifre non lo apprezzavano e lo considervano
inutile…
Nove: “Non vali niente… In confronto a me non sei nessuno e non
puoi far parte del gruppo dei grandi...”
Sette: “Lascialo perdere Nove non vale sprecare il fiato con chi
non vale niente sarà la sua stessa natura a fargli capire che non ha
speranza di diventare qualcuno...”
Perfino l’Uno che forse poteva in qualche modo avvicinarsi a lui
aveva paura di fare la sua stessa fine e quindi cercava di non dargli
troppa confidenza…
Uno: “Scusami Zero, ma forse è meglio non continuare ad essere
amici, nessuno ti sopporta e rischio di riamanere isolato anche
io...”
Il Professore della Matematica che si era accorto di questi
comportamenti decise di far capire ai numeri il valore
dell’amicizia assegnando un compito di gruppo da fare a casa.
Professore: “Per la prossima volta vi assegno un compito che
metterà alla prova le vostre capacità… Dovrete cercare di
superare i vostri limiti cercando qualcuno che è più grande
di voi !”
A questo punto il Nove prese parola
Nove: “Professore, ma che dice ? Non esiste nessuno più grande di
me io sono il Nove !”
Professore: “Che come al solito non ricorda i miei insegnamenti
perché troppo sicuro di sé...”
In effetti gli insegnamenti del Professore erano stati molti e
riguardavano le principali operazioni del mondo dei numeri ed è
proprio per questo che il Sei e il Cinque ebbero un’idea, ma
decisero di tenerla nascosta per rivelarla nella prossima lezione.
Il giorno dopo…
Sei: “Professore io e il mio compagno Cinque abbiamo capito cosa
voleva dirci! L’addizione é la risposta ai nostri problemi,
infatti insieme a lui possiamo diventare Undici e superare così il
nostro grande compagno Nove!”
Professore: “Acuta osservazione Sei, ma non sufficiente esiste
ancora qualcuno più grande di voi e non è con l’addizione che lo
troverete...”
Nove: “Ho capito io professore, unendomi insieme all’Otto
sicuramente battiamo tutti gli altri”
Sette: “Si, ma se mi unisco anche io forse è meglio...”
Solo il povero Zero non partecipò all’addizione perché tanto
sapeva che con o senza il suo contributo le cose non sarebbero
cambiate infatti il Professore aveva spiegato che un numero
addizionato con lo Zero non cambia il suo valore…
Professore: “Cercate ancora, la soluzione non è questa!”
rispedendo tutti a casa.
Otto: “Dobbiamo superare il valore 45, infatti la somma ci ha solo
portato solo a 9+8+7+6+5+4+3+2+1= 45, ma come fare… Aspettate ho
un’idea !”
E la comunicò al Sette, ma ancora una volta decisero di tenerla
nascosta per rivelarla direttamente in classe. Questa volta prese
parola il Sette
Sette: “Io ed il mio amico Otto abbiamo capito la soluzione.
Moltiplicandoci possiamo ottenere il numero 56 ! Abbiamo così
da soli superato i precedenti limiti!”
Professore : “Vero Sette, ma non è sufficiente potete fare di più”
Quattro: “Vero possiamo moltiplicarci tutti insieme!”
Ancora una volta il povero Zero si sentì perso, aveva infatti
studiato che se avesse partecipato alla moltiplicazione il risultato
sarebbe stato disastroso; infatti “Un numero moltiplicato per
Zero da come risultato Zero!” Cosciente di questo rimase in
disparte osservando la scena.
Professore: “Non è questa la soluzione! Potete fare meglio di così
e poi sono sicuro di avervi spiegato una cosa fin dai primi mesi di
lezione...Quindi non esistono scuse, altrimenti …”
Dicendo così segnò sulla lavagna l’insieme vuoto, terrore
per tutti gli studenti perché associato ad una sicura bocciatura…
Questa volta i numeri non trovarono una soluzione pur sforzandosi di
ricordare tutti gli insegnamenti acquisiti… Del resto cosa poteva
esserci di più grande di 9*8*7*6*5*4*3*2*1= 362880 ?
Ritornati in classe tutti i numeri erano tristi, non avevano più
idee… L’Uno si avvicinò allo Zero e disse:
Uno: “Zero mi dispiace averti trattato male, forse ho capito da
questa storia che non riusciremo mai a risolvere i problema e che
siamo tutti inutili, quindi ti chiedo scusa...”
Quando l’Uno strinse la mano allo Zero si accorsero di una cosa che
non avevano notato il giorno precedente: avevano formato il 10. Lui e
lo Zero da soli!
Zero: “Non preoccuparti Uno, ti perdono ed ho avuto un’idea…
Due vieni con noi...”
E così piano piano tutti i numeri si misero in fila per formare il
gigantesco 9876543210
Professore: “Bravi ci siete quasi! Nove tu non hai da aggiungere
niente ?”
Anche il Nove si avvicinò allo Zero
Nove: “Zero mi dispiace averti trattato male oggi ci hai dato una
grande lezione, il tuo valore è importante per tutti noi”
Stringendogli la mano iniziò un bellissimo girotondo da cui uscì
un’infinità di cifre…
Professore: “Ecco questa è la soluzione ! L’amicizia può
veramente fare grandi cose...Girate, girate insieme e non dimenticate
mai questa lezione...”
FINE
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ESAME DI STATO PER PSICOLOGI a cura di Rita Imbrescia
Un libro essenziale ed efficace per prepararsi all'Esame di Stato necessario all'esercizio della professione di Psicologo e superarlo con successo seguendo pochi e semplici passi. Comprende ben 4 Guide pratiche per costruire il proprio metodo di studio, scrivere di Psicologia Generale, discutere un caso clinico, progettare un intervento. In più è completo di temi già svolti per esercitarsi nei quesiti delle tre prove scritte e per sviluppare la capacità di inventarne nuovi in maniera creativa e originale. Ricco di suggerimenti, spunti, annotazioni personali provenienti dall'esperienza professionale in campo didattico e di progettazione.
esame di stato per psicologi (versione digitale)
esame di stato per psicologi (versione cartacea)
Biografia:
Rita Imbrescia è nata a Roma nel 1985. Si è formata come Psicologa Clinica all'Università di Padova in cui ha conseguito la Laurea Magistrale con Lode nel 2009. Nel 2015 a Firenze si è specializzata presso l'Istituto Gestalt Firenze, Scuola di Specializzazione Quadriennale in Psicoterapia diretta da Paolo Quattrini e Anna Ravenna conseguendo con il massimo dei voti il Diploma di Specializzazione in Psicoterapia della Gestalt a orientamento fenomenologico-esistenziale e l'Abilitazione all'esercizio della professione di Psicoterapeuta.
Affianca all'attività clinica privata, un impegno pluriennale nel campo della progettazione, della prevenzione e della promozione del benessere. Oltre ai testi presenti su Amazon, ha pubblicato per la Rivista Comprendre. Archive International pour l’Anthropologie et la Psychopathologie Phénoménologiques e pubblica per la Rivista INformazione. Psicoterapia, Counseling, Fenomenologia.
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Angeli e assasini in the city
autore: Gabriele Di Pietro
Introduzione
Riprendendo le dinamiche dei due giochi da tavolo “Lupus in tabula” e “Werevolf” nasce l’idea di
“Angeli & Assasini in the City” un gioco ideato da Gabriele Di Pietro
Il gioco è diviso in due parti: il giorno e la notte, in cui è possibile effettuare azioni differenti a seconda dei ruoli ricoperti dai giocatori. Gli obiettivi variano in base ai personaggi che si interpretano e quindi saranno elencati nelle rispettive descrizioni.
Svolgimento del gioco
Un narratore da ai personaggi dei foglietti con i ruoli. I ruoli rimarranno nascosti durante tutta la partita e solo il narratore nella fase conoscitiva potrà sapere tutti i ruoli per fungere da arbitro.
Durante la fase notturna tutti i cittadini vanno a dormire chiudendo gli occhi. I giocatori possono anche tamburellare con un dito per coprire eventuali rumori che farebbero altresì scoprire i ruoli nascosti.
Il narratore chiede ai ruoli principali, di volta in volta, di aprire gli occhi (assassini, saggio, medium e commissario) per avere il quadro reale delle identità. A questo punto può chiedere agli assassini di aprire gli occhi e mettersi d’accordo per uccidere il primo abitante che diventerà un angelo.
La mattina il narratore dirà che è avvenuto un omicidio indicando il malcapitato. I cittadini vivi a questo punto devono votare su chi possono essere stati gli autori del delitto. Anche in questo caso il cittadino scelto verrà ucciso e diventerà un angelo.
Dopo questo primo turno gli altri ruoli entraranno in gioco durante la notte:
-gli angeli indicano chi proteggere dagli assassini
-gli assassini indicano chi uccidere tra gli abitanti ancora vivi
-il saggio può interrogare il narratore per scoprire se un abitante è assassino oppure no
-il medium può interrogare il narratore per chiedere se un angelo è stato in vita un assassino oppure no
- il commissario può interrogare il narratore per chiedere se un cittadino ha detto la verità (sulla sua identità) oppure no.
Arriverà di nuovo giorno e se ci saranno nuovi morti; il narratore dirà: "un altro omicidio è stato commesso" oppure "un abitante è stato salvato dagli angeli". Si procederà con il nuovo voto degli abitanti per uccidere il presunto assassino e chi vuole può rivelare o fingere di essere chi non è per depistare le indagini.
Il gioco termina quando una delle tre fazioni, assassini, angeli o abitanti, raggiunge il suo obiettivo che andrò a spiegare direttamente nei ruoli.
Ruoli
Assasini: Il loro obiettivo è uccidere quasi tutti gli abitanti. Gli assassini agiscono nella fase notturna. Si mettono d’accordo e indicano al narratore chi vogliono uccidere. La persona in questione se non è protetta dagli angeli il mattino seguente muore e diventa angelo. Quando il numero degli abitanti in vita è lo stesso degli assassini il gioco termina e gli assassini vincono.
Angeli: Gli angeli sono tutti i cittadini morti. Anche loro agiscono di notte, prima degli assassini indicando la persona che vogliono proteggere quella notte. Il loro obiettivo è salvare tre volte di seguito gli abitanti dagli assassini.
Abitanti: Le azioni che possono effettuare avvengono di giorno. Cercano di capire chi sono gli assassini e votano per far uccidere quell’abitante che secondo loro potrebbe avere come identità l’assassino. Il loro obiettivo è uccidere tutti gli assassini.
Saggio: E’ un abitante speciale che durante la notte può chiedere al narratore se un cittadino è l’assassino oppure no. Vota come gli altri durante il giorno.
Medium: E’ un abitante speciale che durante la notte può chiedere al narratore se un angelo è stato un assassino oppure no. Vota come gli altri durante il giorno.
Commissario: E’ un abitante speciale che durante la notte può chiedere al narratore se un cittadino ha detto la verità sulla sua identità oppure no. Vota come gli altri durante il giorno.
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L'ARTE DI INSEGNARE
autrice: Isabella Milani
E' un libro fondamentale per chi vuole intraprendere la carriera di insegnante. Un'esperienza decennale nel campo ha permesso alla professoressa Isabella Milani di condensare ed analizzare con cura i vari aspetti della vita da docente nella scuola di oggi con le varie problematiche ad esso connesse. Vari esempi pratici e la chiarezza espositiva rendono questo libro unico nel suo genere e di facile lettura. Anche gli insegnanti esperti potranno trovare, a mio parere, utili spunti per arricchire e rispolverare il metodo con cui presentarsi in classe e rapportarsi con gli allievi della nuova generazione.
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UN RESPIRO
autore: Gabriele Di Pietro
In fragile foglio volli
abbozzare
parole di vita, di
gioia e amore
per chi non conosce le
vie infinite
dall'anima in volo
spesso compiute,
ma sa, per certo, di
cosa son fatte
mille tempeste che
coprono il cielo
quando, le sue ali bagna,
la pioggia
e fitta la nebbia stende
il suo velo.
L'anima, a terra,
tenderà il suo orecchio,
la cosa fatta quando
sono nato,
al senso profondo
dell'esistenza.
Ancora giovane purtroppo
invecchio,
sapiente solo della mia
ignoranza
di avere gioito al primo
respiro.
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Il metodo
autori: Phil Stutz e Barry Michels
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La mia vita per gli amici. Vocazione e Resistenza a cura di Domenico Spina
Nel 2002, a dieci anni
dalla morte di Padre David Maria Turoldo, venne pubblicata la sua
autobiografia La mia vita per gli amici. Vocazione e
Resistenza, Milano, Mondadori (Uomini e Religioni). Amicizia,
Vocazione e Resistenza sono le parole che hanno guidato Padre Turoldo
nella sua esistenza e nel racconto della sua avventura.
L’amicizia
con il parroco e i religiosi conosciuti nella sua infanzia friulana e
nella quale è nata la sua vocazione di frate dei Servi di Maria.
L’amicizia con i suoi confratelli ed in particolare con Padre
Camillo De Piaz, con cui condividerà tutte le scelte successive.
L’amicizia vissuta con chi, come lui, scelse di partecipare alla
Resistenza. L’amicizia con i poveri, gli ultimi (ad esempio
l’utopia di Nomadelfia), i cosiddetti lontani, con chi aveva idee
diverse ma lo stesso amore per l’uomo. L’amicizia vissuta nella
Chiesa che lo porterà a dialogare anche con persone molto diverse da
lui come il cardinal Schuster, ma anche a scontrarsi con le gerarchie
ecclesiastiche perché l’amicizia vera è fatta anche di
franchezza. Ma, fino all’avvento del Concilio Vaticano II, paure,
diffidenze, problemi dovuti al contesto storico-politico gli
procurarono un vero e proprio esilio e lo spinsero a constatare che
«si può e si deve predicare il Vangelo, ma praticarlo è sempre un
rischio, sempre un pericolo!», anche in quella Chiesa sempre e
comunque amata.
Il Concilio fu per lui importantissimo perché lo
confermava nelle sue intenzioni: il mettersi al servizio di ogni
uomo; il ritorno alla centralità della Parola di Dio come luce e
senso dell’agire umano. E come fonte delle parole del poeta, altra
espressione della sua vocazione. Del suo itinerario poetico, oltre
alle ragioni profonde di cui lui stesso parla nel libro, si occupa la
postfazione della curatrice del volume, Maria Nicola Paynter. A me
piace ricordare e segnalare la versione dei Salmi biblici realizzata
insieme a Gianfranco Ravasi (Lungo i fiumi, San Paolo, 2000) e
un aspetto forse poco noto del suo lavoro: il film del 1963 Gli
ultimi, di cui scrisse il soggetto, e la sceneggiatura insieme al
regista Vito Pandolfi.
Il suo scrivere (oltre che poeta, fu autore di
saggi e di libri di spiritualità) era anche resistenza «dell’umano
contro il disumano… dentro la stessa società, tanto religiosa che
civile», una «profezia [che] non è annuncio del futuro, ma la
denuncia del presente nel confronto con la Parola». Ma, soprattutto,
era esercizio di speranza nella resurrezione dell’uomo in ogni
momento. Una speranza che aveva le sue radici nel «vi ho chiamati
amici» che Gesù rivolge ad ogni uomo. E quando negli anni Ottanta
percepì «un’Italia e una cristianità ripiegate ed appiattite,
come sotto una cappa», non esitò, pur malato, a raccontare la “sua
vita per gli amici” come segno e provocazione alla speranza.
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